Da quando c’è lui sono venute a galla criminali connivenze
stagionate per decenni ora raggruppate sotto il nome di Mafia Capitale; è
emerso un vergognoso sfruttamento dei disperati alternativo alla loro
accoglienza (Buzzi: "immigrati rendono più del
traffico di droga…"); una ramificata famiglia malavitosa ha fatto
incautamente outing attraverso festose celebrazioni funebri… Sarà un caso, ma
se basta la sua sola presenza per far emergere il romano marciume – evviva! che
il sindaco Ignazio Marino sia il benvenuto…
Dà inoltre da pensare il fatto che non piaccia a nessuno: non alle
opposizioni, non al suo stesso partito. Fantastico! Un politico che non fa
niente per piacere già mi piace. Di lui si dice mestamente che è onesto (dunque
inquietante), e dev’essere vero se non si riesce proprio a farlo sloggiare. Nel
giardino della politica un burocrate non ricattabile è un pericoloso
infestante da cui non ci si libera facilmente. Non potendolo accantonare, ecco che il ministro dell’Interno
Angelino Alfano gli affianca un prefetto dotato di super poteri e tre tutor che
lo aiutino a fare le pulizie e a governare decentemente la Capitale, che, rogna
tra le rogne, dovrà pure fronteggiare il Giubileo straordinario voluto da papa
Francesco.
Un qualsiasi politico nostrano si sarebbe sentito offeso da simili
provvedimenti, equiparabili a un esautoramento, a una pubblica sconfessione
delle proprie capacità. Avrebbe arruffato le penne, agitato i bargigli. Un
qualsiasi politico nostrano ma non l’ineffabile Marino, che s’è dichiarato
felice – felice! – di poter contare su qualche fidato collaboratore per il
governo di una città, Roma, da decenni in crisi d’astinenza da onesti. Marino
ha ringraziato! Sublime... ho rischiato un mancamento… In questo sciagurato
Paese dedito al culto dell’Uomo Forte Che Da Solo Sistema Le Cose (tralascio
esempi passati e recenti) c’è qualcuno che non si considera né Uomo della
Provvidenza né Salvatore della Patria ma ringrazia il prossimo, qualcuno che
non fa dell’amministrazione della cosa pubblica una faccenda privata, che crede
nel lavoro di gruppo…
Non bastasse, Marino ha osato l’impensabile: ha chiesto agli
ambulanti di allontanare camion-bar e bancarelle dal Colosseo quando nessuno
più, per antica consuetudine, riusciva a immaginarli disgiunti. Questo ha osato
perché non teme di essere impopolare, a quanto pare non gli importa! E non ha
interrotto populisticamente le vacanze, come gli è stato rimproverato da più
parti, nemmeno mentre impazzava la polemica sul rutilante funerale sinti.
Marino, a differenza di molti colleghi che fanno della loro “presenza” un
vanto, sa che per noi, spettatori sgomenti, la “presenza” dei politici non fa
altro che confermare la loro perfetta inutilità. Quando non impicciano.
Amici romani per bene, non si capisce come sia potuto atterrare
quest’ufo in Campidoglio, ma ora che c’è tenetevelo stretto, sia per i suoi connaturati
poteri di rabdomante della corruzione, sia per l’elegante disinteresse che
esibisce nei confronti di presenzialismo e culto della personalità. Romani, dove
lo trovate un altro così?
![]() |
Piazza del Campidoglio |
Marino è una speranza caro Crespi, e rappresenta uno dei pochi motivi che mi fa rimpiangere di non vivere più nella mia città natia. Lei ha ragione: dove lo troviamo un altro sindaco a Roma che paga le multe dei Vigili Urbani ? Ma soprattutto dove un altro sindaco che se ne va in giro con una Panda Rossa? Auguro ai romani e a Marino lunga vita, lunga quanto la strada per far pulizia di quel marciume di cui Lei parla.
RispondiElimina@lessi carissima, devo dire che a me marino è proprio simpatico: conferma la regola che chi non fa niente per piacere di solito mi piace. e quando penso alla faccia dei suoi colleghi che non sanno più come levarselo dalle palle... oh! come godo... da milanese vorrei marino a palazzo marino...
RispondiEliminaun abbraccio