lunedì 15 giugno 2015

Diventa Trader


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Voi una mail così l’avreste eliminata senza pensarci due volte, lo so. Ma siccome sono enormemente sensibile, questa stessa mail ha scatenato in me una ridda di emozioni, di angosce e domande. Ho verificato innanzitutto che sapessi esattamente che cosa fosse un “trader”, e sì, più o meno lo sapevo: un tipo affascinante, di baldanzosa virilità, che tratta in borsa. Cosa diavolo tratta? Ecco: effettua compravendita di strumenti finanziari, quali azioni, obbligazioni, e derivati sulle varie borse valori e su altri mercati mobiliari in nome proprio. Capperi! E scopro dettagli che ignoravo, per esempio che: un trader effettua anche scelte autonome basandosi su strumenti di analisi a differenza del broker. Corbezzoli! E non è finita: un'altra differenza rispetto all'agente di cambio è che i trader professionisti effettuano quasi sempre operazioni di scalping, cioè di compravendita di titoli nel giro di meno di un minuto. Wikiminchia!

E allora penso: “Ma perché, perché mai non provo il desiderio di diventare un trader? Perché non sento alcuna voglia di dare seguito a “Scarica la guida ed impara a guadagnare da casa tua”. Perché?
Un po’ è per la d eufonica: “ed impara” mi infastidisce proprio, e questo già vi fa capire quanto posso essere malmostoso e selvatico. Ma a parte la “d”, perché non voglio imparare a guadagnare a casa mia, mi son chiesto? Come si fa a non volere una cosa così? Chi mi credo di essere? È vero, è vero, sono pigro, lo so… e mi sono maledetto così tante volte per questo che ormai mi accetto… ma come si fa a non voler “imparare a guadagnare”? Eppure sento, sento proprio di non averne nessuna voglia. Anzi, alle me orecchie l’espressione “imparare a guadagnare” suona leggermente repulsiva (non quanto “conosci le alternative” al posto di “scopri le alternative” comunque). Ebbene sì, per come son fatto, con tutta probabilità non imparerò mai a guadagnare, né in casa né altrove, e me la sarò voluta, sarà tutta colpa mia.

Comunque ditemi, mi dite come si fa a non voler “generare più di $2500* al mese”? con l’asterisco per di più? [*Il Trader che ha investito $500 comprando 125,000 EUR/USD il 21 Novembre (valore 1.3410) e venduto il 27 Novembre (valore 1.3610) ha guadagnato $2,500]. No, ditemelo voi per favore come si fa a resistere a una proposta del genere. Eppure… Niente! Nothing! Rien! Nada! Non voglio guadagnare un cazzo. Non mi va di diventare trader. Non ho voglia neanche di farmi un tè.

Sono arido, astioso, diffidente, misantropo? Sono uno che non crede che altri al mondo possano avere a cuore il mio rapido arricchimento tra confortevoli pareti domestiche? Ecco, sì, effettivamente la risposta a questa domanda è: “Sì, non credo proprio”. Certo, mi rendo conto che pensarla così sottintende che questi qui, chiunque siano, pensano esclusivamente al proprio di arricchimento (finché ci riesco io seguo la logica deduttiva). E dev’essere proprio così ma, davvero, io ‘sti ... non riesco a figurarmeli. In quale bar malfamato, in quale hotel privo di stelle si incontreranno per mettere a punto mail perfidamente incantatorie?

Ma forse sbaglio a immaginare loschi figuri. Dietro l’operazione c’è impegno, c’è pensiero, c’è ingegno 2.0: questo traspare. Che studi avranno fatto? Saranno economisti? Vengono dalla Bocconi? Perché sembrano competenti… Devo ammettere che provo una certa ammirazione per chi sfrutta adeguatamente il proprio ingegno sebbene per fini discutibili. Quando si vede come sono state congeniate certe rapine, per fare un esempio classico, chi non ha pensato che dopotutto quei soldi, i ladri, se li erano guadagnati più di chi li aveva depositati? Questa è gente che s’impegna, che suda, che lavora. Cosa credete? I soldi, ai ladri, mica li regalano.

Siamo sinceri: se l’Italia fosse governata da gente altrettanto scrupolosa nel proprio lavoro di chi in Italia delinque, beh, l’Italia sarebbe davvero il paradiso in terra. Se l’indiscutibile talento che mafie varie e collusi mostrano nello scovare possibili risorse economiche in ogni anfratto del mercato, nell’individuare ancora in fasce future prosperose fonti di ricavo, di reddito, di rendita, e quindi impegnarsi per sfruttarle al meglio, se solo un decimo di tanto impegno e acume fossero messi in gioco dalla nostra classe politica per il bene comune… Oh! Non ci posso pensare… Orgasmo!

Si potrebbe osservare che impegnarsi a “generare più di $2500* al mese” soli, a casa propria, può titillare di più chi ha già troppo generato rispetto a chi, come me, declina tristemente senza prole. Sì, adesso che ci rifletto… potrebbe essere proprio la presenza di numerosa prole a spingere un uomo a generare dollari anziché farsi una birra. Cosa non si fa per i figli dopotutto: “Hanno scaricato: 15.534.563”.

E io, diciamolo, a snobbare così la possibilità di diventare trader (o anche solo broker), a rifiutare un pacchetto gratuito che insegna a far soldi senza neanche uscire di casa, arricciando il naso… Diobono! son proprio un lavativo e merito di finire sotto un ponte.


Che cosa fa girare il mondo lo hanno detto (e cantato e ballato) Liza Minnelli e Joel Grey in Cabaret che meglio non si può. Money…






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venerdì 12 giugno 2015

Non si scherza con il fuoco

Jared Diamond dalle pagine della Stampa lancia un monito: “Ragazzi svegliatevi o il nostro mondo sparirà entro il 2050”, titolo dell’intervista rilasciata in occasione della riscrittura per i più giovani del suo libro “Il terzo scimpanzé”, dove il terzo scimpanzé siamo noi.

Di Diamond ho letto, giusto un anno fa, “Armi, acciaio e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni”, saggio che mi è piaciuto molto e che ho consigliato praticamente a chiunque mi transitasse vicino. Testo davvero apprezzabile sotto molti punti di vista. Intanto perché spazza via qualsiasi ipotesi di superiorità razziale, e lo fa mostrando in modo semplice e diretto come siano i fattori geografici ed ecologici a decidere la fortuna o la disgrazia delle popolazioni, e non supposte superiorità genetiche di nessun fondamento scientifico. 

(E a proposito di razzismo, di recente mi è capitato di dichiarare che ormai nessun italiano sano di mente può essere razzista in senso proprio, cioè convinto della superiorità di una razza rispetto a un’altra, ma che c’erano ragioni economiche, tristi guerre tra poveri alla radice di comportamenti frettolosamente bollati come razzisti… ma non molti, tra i giornalisti presenti all’incontro, ne sembravano davvero convinti. Di questo riparleremo presto, è cronaca di tutti i giorni.)


Tornando ad “Armi, acciaio e malattie…”, una cosa tra le molte che mi aveva colpito (perché per quanto evidente non ci avevo mai pensato) è l’influenza dell’orientamento dei continenti sullo sviluppo delle società umane. L’Asia, unico continente sviluppato in larghezza, trae grande vantaggio da questo, consentendo migrazioni di popoli e idee lungo estese linee climatiche che si mantengono favorevoli, mentre nei continenti sviluppati da Nord a Sud (Africa e Americhe) ci sono vere e proprie barriere – i deserti o le foreste equatoriali per esempio – impossibili da valicare per le popolazioni primitive. E lo scambio di merci e idee è vitale per lo sviluppo delle culture. Altrettanto fondamentale è la presenza, assolutamente fortuita in determinati habitat, di animali facilmente addomesticabili… Ma Jared è talmente bravo e convincente nell’esporre le sue argomentazioni che, già dopo i primi capitoli del suo saggio, ero costretto, anche se controvoglia, ad ammettere che re e sacerdoti avessero un senso, se non addirittura che fossero necessari per lo sviluppo delle nascenti civiltà umane. Da non credere!

Ora, se un tipo così lancia appelli apocalittici non c’è da scherzare. Le mutazioni-carogna del clima sono ormai realtà e ci sono, parola di Jared, almeno una dozzina di micce pronte per esplodere con effetti devastanti per la razza umana. È senz’altro vero, ma a me piace pensare alla Terra più che al genere umano, alla casa più che ai suoi dementi abitatori. Perché la Terra non corre nessun rischio. Cosa siamo noi per lei? Un fastidioso eczema al massimo, e di eczema non si muore. È bello pensare che senza il terzo scimpanzé la vita sul pianeta continuerà il suo corso senza fastidiosi intoppi. Ci saranno piante meravigliose lievemente radioattive e felici di sniffare metano e ammoniaca; batteri golosi di idrocarburi e plastica che prepareranno il terreno per nuove specie animali, che avranno a disposizione per le loro scorribande continenti nuovamente incontaminati. E tutto in pochi milioni di anni, un niente per Madreterra.

Quando si dice che il mondo rischia di scomparire in realtà si intende che l’Uomo rischia di scomparire. Non voglio dire che questo sia niente, ma in fondo è poca cosa se si pensa a tutti gli esseri viventi presenti sul pianeta (e io sono per i diritti di tutti i viventi. A quando una Carta?). Certo, molte creature saranno trascinate nel disastro causato dalla specie umana, soprattutto le più prossime nella scala evolutiva, ma per molti pesci abissali, tanto per fare un esempio, la vita continuerà a essere il solito, perfetto cocktail di gelo e oscurità. Per non parlare della sterminata famiglia degli insetti. Quando non ci sarò più io a lottarle contro con esche avvelenate e candeggina, la Blattella germanica, espugnata casa mia, avrà finalmente a disposizione il mondo. Bon voyage…

Ovviamente Jared Diamond fa benissimo ad allertare le nuove generazioni in vista del 2050, e mi auguro che sia preso sul serio e che chi ha il potere di farlo (sappiamo chi purtroppo) agisca di conseguenza. Perché non si scherza con il fuoco: lo sosteneva già tanti anni fa reverendo Jagger in uno dei suoi più toccanti sermoni.


martedì 9 giugno 2015

Ouverture

Comincio qui, con queste righe e un certo impaccio, questo mio blog. Perché impaccio? Innanzitutto perché convinto a bloggare da un drappello di amici (i miei amici sono la parte migliore di me...) che, beati loro, sono convinti che lo farò bene. Io lo sono un po' meno, e infatti ho resistito parecchio e non so quanto bene bloggherò, non tanto per finta modestia (che è insopportabile) ma perché ho ancora idee piuttosto confuse al proposito. 

La grande ragnatela, l’web, la frequento da anni, alla ricerca di informazione certo, ma più spesso alla ricerca di suoni e visioni, e quando ci ho trovato l’inaspettato sono stato particolarmente soddisfatto. Ecco, anch’io a bordo della mia zattera vorrei trasportare ogni tanto qualcosa di inaspettato… e, sì, spero di farcela nonostante le idee confuse più o meno su tutto… e se prima di scorgere in me una luce avrò dato ascolto ai miei amici male non farò di sicuro… Insomma, interiormente dibatto ma intanto debutto.

Non cercherò di essere per forza originale (che è insopportabile), cercherò per quel che posso di non essere banale, almeno questo ve lo devo, e mi impegno a far vibrare le sinapsi residue, i logorati neuroni, e a non pisciare regolarmente fuori dal vaso (tendo di brutto a divagare come i più scaltri avranno già notato).

La raccapricciante attualità mi offrirà svariati spunti di conversazione giorno dopo giorno, implacabile, e dunque dialogherò di questo e di quello come molti altri blogghisti impeccabilmente già fanno. Dopotutto il blog “diaristico” è il più diffuso (l’ho scoperto poco fa) e, come accennato, non intendo fare l’originale per forza. Di sicuro mi verrà una gran voglia di bello dal confronto con l’attualità, e come antidoto posterò parole, suoni e visioni che per me sono bellezza (opinabile, certo…) e che mi hanno aiutato, e aiutano, a vivere. 

Negli ultimi vent’anni (holy shit!) ho lavorato principalmente in campo editoriale e da altrettanti insegno Raja Yoga, questo forse mi indurrà a trattare temi affini ai miei ambiti di esperienza; oppure, spero, cederò totalmente al piacere di divagare...
Cordialmente…


Nel caso vi fosse sfuggito...