lunedì 22 giugno 2015

Famiglie in pericolo

Succede in questi giorni che tante famiglie-etero-cattoliche-italiane si sentano minacciate dal ddl Cirinnà a favore del matrimonio gay e da una non ben identificata “Teoria del Gender” che, qualora introdotta nei programmi scolastici, potrebbe scombinare i cervelli dei nostri piccoli confondendoli sulla loro identità sessuale. Cosa ho da dire io al proposito? Bah... conscio della complessità delle questioni sul tappeto mi limiterò a qualche osservazione e a invitare a un po’ di cautela.

I difensori della famiglia tradizionale sembrano provvisti, beati loro, di alcune certezze che, per la loro evidenza, non sarebbero nemmeno da prendere in esame. Una di queste, per esempio, è che la famiglia etero tradizionale, composta da maschio, femmina e prole autoprodotta, sia l’unica “naturale”  perché così è in natura.

Ora, appellarsi ciecamente alla natura non è mai una buona idea perché lì succedono cose che davvero non vorremmo proprio. Si sa, per esempio, che quando Leone Partner nel ruolo di nuovo capofamiglia affianca Leonessa Vedova, provvede quasi subito a sbarazzarsi con un morso ben piazzato dei Leoncini Orfani, prole del defunto Leone Padre, per sostituirli al più presto con Leoncini Propri. Questo è solo un esempio di comportamento perfettamente naturale che, qualora riportato pari pari nella società umana, susciterebbe – I suppose – qualche perplessità. In natura è un po’ tutto così perché lì vige indiscussa la Legge del più forte, e qualsiasi sindacato, anche nelle forme più rudimentali, è ancora del tutto assente. 

Ora, per i miei gusti la natura è un po’ troppo “di destra”, ma non è così per tutti: alcuni movimenti politici, come pure gli entusiasti del libero mercato, vedono nella Legge del più forte una guida, un’ispirazione, un riferimento sicuro per edificare modelli virili di società. Io invece penso che si diventa uomini quanto più ci si lascia alle spalle la foresta per procedere secondo cultura e non più unicamente secondo natura; si diventa pienamente uomini quando, accantonata per la sua rozzezza la Legge del più forte, si dice: “Prima le donne e i bambini”, che forse tanto naturale non è, ma – evviva! – è cosa squisitamente umana. A chi cerca nella natura una giustificazione per avversare comportamenti che arbitrariamente si definiscono “non naturali” , vien voglia di dire: “Ehi, c’è di meglio…”.

E un’ultima considerazione, anzi, una domanda: Tutti ‘sti froci, lesbiche, trans e psicologhe invasate di gender, tutta ‘sta feccia da dove viene secondo voi, strenui difensori della famiglia tradizionale? Tutti ‘sti degenerati da dove spuntano? Non certo da matrimoni gay, unioni di fatto o uteri in affitto, tutte piaghe recenti di questo mondo infame. No, cari eteropadri ed eteromadri, questa genia di Satana è un prodotto della vecchia, cara, diffusa famiglia tradizionale. Sì: tutti da lì vengono, tutti da lì veniamo. E allora, diamine, un po’ di cautela nel difendere questa famiglia. Guardate un po’ cosa sforna! Per giunta non potete neanche difendervi dicendo che se il pargolo è gay e la bimba lesbo è perché natura ha voluto così. No, dichiarate convinti che gay si diventa, che è una "scelta" e non una questione genetica come il colore degli occhi, che certe turpitudini non possono in nessun modo considerarsi “naturali”, e così vi date pure la zappa sui piedi: Se non è natura cosa diavolo succede in tante famiglie per bene?

Sì, un po’ di cautela sarebbe raccomandabile. Ma la Stupidità si pasce di certezze…



La famiglia...




5 commenti:

  1. se si pensa che in provincia, a 15 minuti da Milano, la famiglia è ancora l'unica dimensione sociale riconosciuta e osannata... separati, single, gay, stiano, appunto, separati e tra di loro, senza dare troppo nell'occhio... questo è quanto, nell'anno 2015

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  2. Carissimo Crespi,
    un poco mi rattrista il ddl di Cincillà o come caspita si chiami costui. Ci ho messo circa 40 anni a farmi una ragione di non poter godere di certi diritti acquisiti e devo dirle che alla fine ho imparato a rallegrarmi al solo pensiero di non avere la responsabilità di prole disfunzionale, tasse di successione da pagare, ulteriori incombenze burocratiche da affrontare. Sì insomma, io la mia reale diversità me la tenevo tanto cara e non solo per motivi pratici ma soprattutto perché la ritengo un patrimonio da valorizzare rispetto ad una società super conformista. Ora, le pare giusto che un Cincillà qualsiasi arrivi di punto in bianco a togliermi il diritto di non avere diritti?
    Cordialmente

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    1. Carissima Lessi,
      le sue perplessità sono anche le mie. Come faranno per esempio certe coppie del medesimo sesso a rivendicare, in tema di diritti, nientemeno che il matrimonio? Un’istituzione che in molti casi – troppi casi! – ha trasformato tante pacifiche eteroesistenze in un calvario a stazioni infinite? Pare che il sindaco di San Francisco qualche tempo fa sia stato tentato di interdire i matrimoni tra eterosessuali per motivi di ordine pubblico: risse continue, schiamazzi notturni, turbativa di barbecue, traumatizzazione di minori… Sì, la capisco, certi diritti in realtà sono solo rogne. Meglio pensare a qualcosa di nuovo…

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  3. in questo appiattito clima provinciale, non mi dispiacerebbe qualche scintilla di San Francisco night...

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