Nei momenti di maggior
sgomento mi capita di voler vestire i panni dell’Uomo Comune (d’ora in poi, per
comodità indicato con UC), provo cioè il forte desiderio di pensare e dire ciò
che penserebbe e direbbe un UC. So bene che non esiste nessun UC, che
è una pura astrazione, un modello ideale.
Però, proprio come nei
bestiari medioevali ad animali di pura fantasia erano associate descrizioni dei loro comportamenti precisamente dettagliate, al fittizio UC noi associamo senza
titubanze precise categorie di pensieri e parole, convinti di sapere perfettamente che cosa pensi, cosa dica e cosa faccia un UC. Tutti
concordiamo – non è vero? – nel ritenere che l’UC trascorre molte ore al bar dove
commenta ad alta voce, servendosi per questo di appositi Luoghi Comuni, i fatti
del giorno dello sport, della politica, della cronaca rosa-nera, che una televisione perennemente accesa rovescia su di lui.
Dunque, stamattina preso da
sgomento ho desiderato immedesimarmi nell’UC e reagire come avrebbe
reagito costui nell’apprendere che nei pressi di Caserta s’è trovata la Discarica
Massima, la Discarica Madre, la Discarica più Abusiva, la più Grande e più
Tossica d’Italia e d’Europa e, chissà, del Mondo. Cosa ha detto l’UC quando a sua volta ha appreso tutto questo dalla televisione. Ometto per eleganza le
espressioni colorate e blasfeme che costituiscono il primo commento di ogni UC (che è tendenzialmente triviale e bestemmiatore, si sa). Riporto
dunque i suoi commenti sfrondati, nel limite del possibile, dalle sconcezze.
“Ma puttana vacca!” –
dice l’UC con voce ferma, ammiccando alla platea di uomini come lui comuni che pian piano gli si assembla intorno. “Ma porca d’una troia… una discarica di… cos’han detto?... 2 milioni di
metri cubi… mica un catino di roba, eh... una discarica così si riempie forse di merdaccia dalla sera al mattino?…
il tempo di una pisciata e, toh!, torni e trovi che hanno fottuto… cos’han detto?... 25 ettari
di terreno agricolo è stato fottuto per sempre… e la falda? non voglio neanche pensare alle schifezze che scolano nella falda… che è un miracolo se adesso non sono tutti lì a fare le
mozzarelle con due nasi e un occhio solo…”.
Ecco, l'UC reagisce così. E aggiunge:
“Ma dove cazzo erano tutti, si può sapere? Nessuno ha visto niente,
sospettato niente, annusato niente in… cos’è che han detto?... in 30 anni che
ci son voluti… non tre giorni puttana miseria... 30 anni buoni di caricamento, trasporto e scaricamento di merdaccia
fetente un giorno sì e uno no per riempire una fossa profonda 9 metri... 9 metri!... senza che nessun coglione, neanche per sbaglio,
abbia mai visto niente… ma chi prendono per il culo?... e quelli che sarebbero pagati
per controllare il territorio? Per far rispettare la legge? Quei cagoni del
comune, della provincia, della regione, della politica... il cazzo di prefetto, la polizia, i carabinieri…
dove minchia erano tutti? Scommetto che saltavano fuori dalla tana come furetti ogni mese solo per andare a ritirare lo stipendio… a cucchiaiate gliela farei mangiare tutta quella bella merdaccia, a cucchiaiate, a quelli che ci han guadagnato sopra insieme con quelli che han fatto finta di non vedere, di non sapere, altro che bonifica... Paese di merda, Italia di merda, Italiani
di merda…”.
E tutti gli uomini comuni dentro al bar che fanno sì, sì, sì, con la testa, compreso il barista. Che tenerezza…
E tutti gli uomini comuni dentro al bar che fanno sì, sì, sì, con la testa, compreso il barista. Che tenerezza…
Purtroppo a me non è
concesso di reagire così. Mi capita spesso di essere d’accordo su tutto quello che dice
l’UC, o quasi, ma non frequento bar dove si commenta ad alta voce quel che passa in televisione. Non frequento posti così, gente così. Ho altri giri,
altre frequentazioni, e questo fa sì che sia costretto a esprimere le mie opinioni
in modo più articolato, decisamente più sobrio. Ma non mi dispiacerebbe ogni tanto… Ecco, quando ho appreso di questa discarica di mitologiche proporzioni
che la Guardia Forestale sta scavando da tre giorni vicino a Caserta, quando ho sentito questa notizia purtroppo
ho potuto reagire solo con l’indignazione, sentimento che mi è concesso
esternare senza alcun problema con amici e colleghi ogni volta che voglio.
Al proposito, ricordo di aver letto da qualche parte che l’indignazione è il più aristocratico dei
sentimenti. Ci ho riflettuto su questo, e ho concluso che la definizione è quanto mai
azzeccata. In primo luogo, proviamo indignazione quando non siamo coinvolti
direttamente in una situazione incresciosa ma la osserviamo da lontano: mentre si corre verso il rifugio
antiaereo più vicino, per dire, si può essere tutto tranne che indignati… E l’indignazione, ecco il tratto elegante, consente di esternare senza trascendere, senza svaccare, con stile: possiamo benissimo
indignarci per una decina di tragedie dell’umana stupidità in una volta sola,
durante un aperitivo tra amici, senza compromettere niente, senza che vada
un’oliva di traverso a nessuno… Sì, si può diventare bravissimi nel provare indignazione e io me la cavo piuttosto bene. Ma ogni tanto,
credetemi, quando sento certe cose... ho davvero una gran voglia di…
Il volume interno della piramide di Chefren (IV Dinastia, Piana di Giza, Egitto) corrisponde a circa 2 milioni di metri cubi.
Ciao zio,
RispondiEliminala prossima volta scrivi un post sulle Donne Comuni.
Antonella
ciao cara,
RispondiEliminaalla prima occasione...
Ah, però la sigla di "Donna Comune" sarebbe DC. Meglio l'UC allora.
RispondiEliminaA.
per Sofocle, l'uomo è sempre in preda al destino, ma esteriormente. Interiormente no. La lezione delle sue tragedie è: non esistono rapitori della libertà interiore. I suoi eroi conoscono la sventura, non l'ossessione (dai Quaderni di Simone Weil) Rosaria
RispondiEliminaCaspita!
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